Archive for the ‘Intrattenimento’ Category

Trasloco…

Eccoci qui, si cambia il gestore del blog. Così una tapina come me, che voleva solo veleggiare tra le pagine web in cerca di amici amanti della lettura e della scrittura in genere, si trova nuovamente a dover strizzare le meningi per dominare la pagina web.

Spero di riuscirci traendo risorse insospettabili dalla zucca montata sul mio esile collo. Nel frattempo invito i viandanti del web a fermarsi per una sosta ristoratrice.

BENVENUTI!

BUONA PASQUA

 

 

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Auguri di buona Pasqua a tutti i visitatori web!

 

ANNO NUOVO 2010

  

 

Un felice 2010 a tutti: amici, nemici e… neutri

FANTASIA

Vi sono domande che non vengono mai formulate esplicitamente, ma che sono insite nel nostro modo di essere. Gli altri ci guardano attraverso il nostro specchio cosituito da ciò che pensiamo di noi stessi. La convinzione appare e traspare insieme all’impegno e alla perseveranza.

Così quando mi chiedono per quale motivo scrivo, so benissimo che non posso fare a meno di scrivere, conosco perfettamente quell’urgenza fisiologica che mi accompagna ormai da decenni, sono consapevole della necessità di dover continuare a scrivere come se questa fosse paragonabile alla necessità di respirare ma, in definitiva, non riesco razionalmente ad attribuire una motivazione a tale esigenza imperativa, cogente.

Vero è che, già prima di saper scrivere, in realtà costruivo racconti, fiabe, novelle dove ero la protagonista positiva di mille avventure diverse.

Wonder-Nicoletta

Wonder Nicoletta interveniva sempre al momento opportuno per salvare il Mondo… che poteva essere costituito da una mamma inferocita dalle birichinate dei figli, da un vestito nuovo malamente strappato per raccogliere le more, da una interrogazione non molto brillante, da un’amicizia finita in soffitta a causa del mio candore imperante.

E nel Nicopensiero i buoni vincevano sempre ed i cattivi ricevevano la giusta punizione; insomma, il bene trionfava comunque.

Questa profonda convinzione mi ha accompagnato nel corso degli anni. Nonostante l’educazione religiosa, malgrado creda fermamente in Dio, non mi è mai bastato pensare che le cose potessero andar bene solo in un mondo ultraterreno, ho cercato di impegnarmi affinchè potessero procedere per il verso giusto anche sulla Terra. Non basta affidarsi alla divina provvidenza di manzoniana memoria, siamo noi esseri umani responsabili di quanto accade quaggiù.

Così, dopo i primi rifiuti ricevuti dagli editori, dopo le delusioni brucianti provate in seguito a qualche colloquio infruttuoso con critici letterari cinici, dopo le amare esperienze avute con giornalisti fedifraghi incapaci di pubblicare un semplice trafiletto senza l’autorizzazione di chi conta, dopo la constatazione ultima che gran parte delle associazioni culturali sono dei circoli chiusi dove il valore non è costiuito dalle capacità letterarie ma dalle decime conferite nelle casse dell’organizzazione, mi sono richiusa in me stessa: se non posso sconfiggere il modus imperandi, lo rifiuto  priori (leggasi: politica dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia per non vedere che il pericolo c’è, è reale e, molto probabilmente, finirà per mangiarlo!).

Poi ho scoperto internetBudur - La forza dell'amore; questo mondo virtuale dove è possibile raggiungere gli antipodi con un semplice click.

Una vetrina aperta a tutti coloro che sono dotati di buona volontà; dove puoi scrivere e pubblicare quasi di tutto anche se non ti scopi l’editore, anche se non paghi ricche provvigioni, anche se non sei ammanicato politicamente.

Nel WEB-calderone è facile trovare i millantatori, gli imbroglioni, i plagiatori, i ladri di idee ma, d’altra parte, trovi anche molte persone serie, che credono in ciò che fanno, che si impegnano in attività culturali per il semplice amore della comunicazione globale che, in ogni caso, non Modern Art troverari mai sulle pareti dei musei anche se meriterebbero di essere celebrate, di costituire esempio per coloro che dubitano delle possibilità umane.

Spesso vengo bonariamente derisa per la convinzione, derivata da Kaoru Ishigawa guru del Total Quality Control, che la natura degli esseri umani sia fondamentalmente buona. Non è neanche sufficiente far notare come lo stesso Socrate collegasse cattiveria e ignoranza attribuendo alla conoscenza il ruolo principale nel miglioramento dell’idividuo e, conseguentemente, della società (si potrà rilevare come, a causa delle sue idee, Socrate abbia fatto una fine ingloriosa per di più accusato proprio di quanto andava combattendo).

– Homo, homini Deus – sosteneva Baruch Spinoza e potrei contunuare con dotte citazioni senza trovare, tuttavia, l’impulso definitivo a chiarire da cosa, o da chi, mi derivi la passione per lo scrivere.

Scrivere costituisce forse un bisogno analitico di base dove la velocità e l’inafferrabilità del pensiero umano vengono domate, un esorcismo contro il male che accade indipendentemente dalla nostra volontà e impossibile da affrontare costruttivamente, un’esigenza imprescindibile dove incatenare l’esperienza quotidiana e farne tesoro per il futuro. Cosmopolitan 's Cover

Sono consapevole di assumere, agli occhi della gente, il ruolo del paladino senza macchia e senza paura, di calarmi nei panni del giovane Artù che estrae la spada dalla roccia non perchè vuole diventare re, ma perchè ha dimenticato la spada del cavaliere di cui è improvvido scudiero.

In realtà è proprio la paura a spingermi nella ricerca: il timore di non essere all’altezza della situazione, la sottile idiosincrasia per la stupidità individuale che rende le persone imprevedibili, l’avversione innata per il disordine fisico e mentale, la fobia di perdere il controllo degli eventi.

E allora… continua pure a scrivere Nicoletta!

Tenta ancora, invano, di incasellare fatti e persone, di trovare un ruolo alla tua fantasia di bambina ingenua che desidera un mondo migliore e le ha già provate tutte senza riuscirvi. La penna non uccide nessuno se non la usi per calunniare; la penna può aiutarti a sopravvivere meglio quando sei un brutto anatroccolo o un pesce fuor d’acqua; la penna ti consente di addomesticare il trito tran, tran quotidiano; la penna può farti perdere di vista le persone che t’amano; la penna, in fondo, è l’oro degli sciocchi!

L'oro degli sciocchi

 

 

PS: le immagini sono state realizzate utilizzando i servizi gratuiti messi a disposizione da Photofunia.com, Bus Slogan Generator, MEonMAG.com.

FELICE 2009

Carissimi amici scrittori e non,

sono ormai legata agli impegni quotidiani che mi rubano il tempo facendolo fuggire tra le dita. Così quest’anno non ho potuto farvi i consueti auguri natalizi consuntivo di un’attività ricca di contatti quotidiani con la maggior parte di voi.

E’ facile trovarsi alla fine di una settimana lavorativa, dove gli impegni e gli appuntamenti sono quelli con ospedali e medici, avendo girato per Roma come una trottola senza aver concluso nulla; solo un vuoto pellegrinaggio della speranza. Affranti, si finisce con il trascurare ciò che impropriamente definiamo voluttuario: i contatti umani, l’arricchimento culturale e, purtroppo, gli amici.

Vaghiamo come naufraghi inconcludenti tra un’isola e l’altra aspettando il fine settimana come fosse una scialuppa di salvataggio.

In ogni caso, l’importante è ritrovarsi e, se sono qui a scrivervi, è per manifestarvi l’importanza che rivestite nel panorama del mio quotidiano.

Vi offro un piccolo omaggio augurando a tutti…

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Un saluto e un abbraccio virtuale.

Scarica gratis il calendario 2009

L’ORSO YOGHI

 

Sono come l’orso Yoghi

golosa, ma solo della vita

per quel poco che da

ai miei 50 anni.

Bugiarda, ma solo con me stessa

per quel poco che vale

offrirsi agli altri.

Allegra, ma solo per celare

la naturale tristezza.

 

E il mio orologio interno batte il tempo

a dispetto di un cuore insensato

convinto di poter aspettare ancora.

 

 

Compleanno

Sole Incredibile, ma vero!!!
Questo blog ha 1 anno e più di mille visite… Torta di compleanno
Una ricorrenza da festeggiare, anche se in tono minore, con amici e viandanti del web, con frequentatori assidui e saltuari, con sostenitori e con i detrattori.
 
Nonna-web è nato per una scommessa con me stessa, per soddisfare la voglia di comunicare con gli altri e… per divertimento. Party
Questo periodo di tempo è stato sufficiente a comprendere il valore del tempo e la sua fugacità; la necessità di non disperdersi i mille attività e di stilare priorità indispensabili per proseguire una ricerca iniziata da più di 30 anni.
Attualmente non sono in grado di sapere a che punto sono del mio percorso culturale-formativo, tuttavia sono cosciente della ricchezza che tutti voi frequentatori mi avete lasciato con il vostro passaggio. Sorriso
GRAZIE A TUTTI!

PARALLELISMI

Quando si vive in solitudine, non si corre il rischio di abituarsi a quanto vi è di mostruoso nei rapporti umani. Avendo, infatti, un punto d’osservazione privilegiato, esterno alla Società, non si arriva a pensare che tutto sia nella norma anche in situazioni paradossali come l’inevitabile e consolidata prassi di trovare un capro espiatorio (escape goat). Pecora nera

I gruppi, intendendo con tale parola gli insiemi collettivi di persone come scuola, lavoro, associazioni, ecc… si sentono rassicurati dall’esistenza di tale figura in quanto, anche l’ultimo componente di un gruppo, è privilegiato possedendo un riferimento negativo da spremere a piacimento (a questo proposito consiglio a chi non l’avesse letto La patente di Pirandello).

La famosa pratica della maldicenza Segreto diventa sintomo di appartenenza: se una persona è al corrente è giusta, se non è informata dei fatti e/o è soggetto della maldicenza, è estranea al gruppo quindi da perseguitare liberamente.

 

Scoprire poi in un romanzo la narrazione degli atteggiamenti sopra descritti è da un lato rassicurante, perché conferma l’analisi dei fatti ascrivendola alla consuetudine, dall’altro risulta negativo e preoccupante constatare fino a che punto siano diffusi tali comportamenti tanto da diventare codificati in forma scritta.

Il parallelismo realtà sociale = fantasia romanzesca ratifica la persecuzione delle malcapitate vittime designate assolvendo i carnefici.

D’altra parte, la consapevolezza della falsità delle vicende narrate in un romanzo non esclude, né mitiga l’aspetto realistico della vicenda.

E la conclusione? Orologio

Il finale, anche quello non cambia: c’è sempre chi perde e chi paga Denaro per tutti… e non è mai il più forte.

 

 

DIVERSO

DIVERSO: una parola che racchiude un mondo e anche di più.

Diverso vuol dire che non desideri essere esplicito, non ti va di approfondire un discorso.

Diverso… e te la cavi così.

 

… E’ diverso.

Mio Dio, quanto seeei diveeeerso.

Lo so, ma è diverso…

Va là, è diverso!

 

A poco, a poco la parola diverso si è arricchita di significati fino a vivere di vita propria.

Diverso può indicare un omosessuale, un nero, un handicappato, una persona strana di cui avere timore, da cui tenersi alla larga.

La categoria dei Diversi si è arricchita di nuovi archetipi; rinvigorita e rimpolpata da molteplici generi umani, con il passare degli anni ha raccolto una schiera di persone da cui guardarsi.

I terribili Diversi ci rendono razzisti e costituiscono un ottimo motivo per la nascita di sensi di colpa collettivi; la Società si riscopre improvvisamente intollerante e satura di pregiudizi anche nel terzo millennio d.C.

 

Morderà mica quel Diverso lì?

Ci sarà da fidarsi, è Diverso

Un Diverso è sempre un Diverso.

 

Schiacciati dai Diversi, gli individui Normali e opachi, sentono salire il rimorso e, nel più classico sintomo della legge del contrappasso, finiscono con il favorirli per sentirsi meno in colpa.

Tenendo i Diversi al centro dei loro discorsi, ne fanno degli eroi, degli esempi da imitare, attribuiscono loro una importanza eccessiva rendendoli protagonisti.

Cosa di meglio, per la trama di un film, di una storia incentrata sul Diverso?

Oppure a cosa attribuire il successo dell’ultimo romanzo del tale scrittore se non al fatto che è Diverso e, per forza, scrive in modo Diverso?

 

La Società si sgrava dalle sue colpe, l’uomo comune manda la coscienza in lavanderia, gli unici danneggiati sono i fanciulli (ma esistono ancora?) che crescono con una visione distorta osservando questo folle Mondo con le lenti dei miopi.

 

 

L’OVATTA NEL CUORE

Secchione  Un tempo si pensava che vecchiaia e saggezza andassero a braccetto; si riteneva che le persone, acquisendo esperienza con il passare degli anni, fossero in grado di offrire buoni consigli ai più giovani.

C’è un’altra condizione che, nostro malgrado, ci consente di maturare buonsenso: la sofferenza, come magistralmente espresso da Guy Tirolien in una sua poesia (Preghiera di un bimbo negro)

 

Signore, sono molto stanco.

Sono nato stanco

recita il bimbo nero esprimendo così la dolorosa, atavica conoscenza delle ingiustizie subite nel corso dei secoli dalla sua razza ad opera dei bianchi.

 

Il mio nome di battaglia, nonna-web, esprime anche questo.

No, non sono nera di pelle, purtroppo sono nera per condizione sociale; nel corso degli anni ho maturato una serie di esperienze negative e dolorose che mi hanno marchiato a fuoco.

 

                            fuoco_2 

 

Il triste fuoco dell’altrui arroganza, prepotenza, sopraffazione, violenza.

Ho visto sparire il mio lavoro, i miei meriti, le mie capacità fagocitate dall’insipienza dei superiori per gerarchia, ma certo non per doti intellettive.

Anche il corso della vita ha contribuito al mio affossamento offrendomi un ampio campionario di sofferenze fisiche e morali che, tuttavia, mi hanno forgiata, non certo piegata.

Mi spezzo, ma non mi piego

Può essere considerato il mio motto.

 

Deluso  Con il passare degli anni ho imparato a mascherare le mie qualità, a dissimulare l’interesse provato, a corazzare il mio raziocinio, a reprimere la mia vivacità e spontaneità. Tutto questo per riuscire a sopravvivere in una società fondata sul furto legalizzato.

A poco, a poco ho riempito il mio cuore di ovatta per evitare la sofferenza.

Sono sopravvissuta alla vita evitandone gli spigoli ma, d’altra parte, ho perso la fiducia nel prossimo e la gioia del vivere che contraddistingue i bambini di cui, comunque, conservo l’innocenza dell’agire.

Mi piace offrire ai giovani la base delle mie esperienze su cui poter costruire un’esistenza meno travagliata, sebbene sia tristemente consapevole della veridicità di una massima di La Rochefoucauld:

Si possono dare buoni consigli, ma non la saggezza di approfittarne.